Quale nesso tra sostenibilità e analisi del terreno?

Quale nesso tra sostenibilità e analisi del terreno?

Molto spesso chi sceglie di dedicarsi all’allestimento di un piccolo orto domestico lo fa pensando proprio al benessere e alla sostenibilità: gli ortaggi prodotti in autonomia sono fatti da noi personalmente, e quindi non vengono addizionati di pesticidi o concimi chimici.

Nel nostro orto cerchiamo di produrre cibo di qualità e di farlo nel totale rispetto dell’ambiente, per questo vale la pena dedicare tempo e impegno a questa pratica.

Orto domestico: lo vorrebbero in tanti

Le stime della Cia, Confederazione italiana agricoltori, rivelano che nel nostro Paese sono ben 4,5 milioni le persone che hanno scelto di ospitare coltivazioni di ortaggi in ambiente domestico. Il 72% di chi ancora non ha un orto afferma che gli piacerebbe molto coltivare frutta, verdura ed erbe aromatiche in casa propria, tuttavia il 56% degli intervistati ammette di improvvisare quando si appresta a coltivare.

L’improvvisazione rischia di vanificare l’obiettivo

Si può pensare che l’inesperienza non faccia troppi danni, al massimo un mancato raccolto…in alcuni casi invece ci può portare ad agire in contrasto con ciò che ci aveva spinto alla coltivazione domestica, ossia il benessere e la sostenibilità.

Prima di tutto, conoscere il proprio terreno

Il suolo racconta la sua storia, raccoglie negli elementi che lo costituiscono un racconto di quello che il terreno ha passato negli anni: conosciamo davvero il nostro orto domestico?

Come qualsiasi buon agricoltore, anche per un piccolo pezzo di terra è necessario sapere da cosa partiamo, per una serie di buoni motivi:

·        sapere quali macronutrienti ci sono già presenti nel suolo ci aiuta a capire quali sono le colture più adatte

·        un’analisi completa ci aiuta a identificare eventuali contaminazioni, che potrebbero derivare da cause passate o più banalmente da traffico veicolare nelle vicinanze

·        conoscere il terreno aiuta a scegliere l’eventuale concimazione

I rischi di scelte non ragionate

Il primo aspetto da valutare è l’eventuale presenza di contaminanti nocivi: se vogliamo iniziare a coltivare un orticello con la finalità di mangiare sano, dobbiamo scansare ogni dubbio a proposito. Un’analisi dei metalli pesanti può essere d’aiuto. Se il sistema di irrigazione dell’orto proviene da pozzo, anche quell’acqua andrebbe analizzata. I pozzi privati non sono sotto il controllo del sistema acquedottistico e per questo la qualità microbiologica e chimica dell’acqua andrebbe controllata, in particolare se si irriga con scopo alimentare. In Veneto le acque sono state interessate anche da preoccupanti contaminazioni da PFAS, per cui ogni forma di approvvigionamento idrico che non provenga dal gestore locale andrebbe controllata.

Il secondo aspetto riguarda la composizione del terreno in termini di macronutrienti: saranno equilibrati per la coltura che vorrei intraprendere? Devo aggiungerne altri per ridare fertilità al terreno? A volte si pensa che concimare possa essere sempre utile, ma evidentemente se non si conosce da quale situazione partiamo è difficile essere sicuri. In particolare il rischio potrebbe essere la sovraconcimazione, che non fa bene alla pianta ma soprattutto inquina il terreno e potrebbe inquinare le falde acquifere.

L’analisi, tanto per cominciare

I primi passi da compiere per conoscere il proprio orto e avviarsi con più sicurezza alla coltivazione domestica sono quindi senz’altro:

·        prelevare un campione corretto e rappresentativo del proprio orto

·        analizzare nel campione di terreno la presenza di metalli pesanti e macronutrienti