2020-2021: gli anni della piscina nel giardino di casa

2020-2021: gli anni della piscina nel giardino di casa

Le analisi di mercato del settore piscine confermano che dal 2020 questo ambito sta vivendo, per quanto riguarda le installazioni private, un vero boom.

La grave situazione sanitaria, le paure e le restrizioni che hanno limitato viaggi e spostamenti, e che hanno eletto la casa come unico luogo in cui sentirsi sicuri e protetti, hanno anche spinto le persone a dotarla di confort che non avrebbero considerato in altri momenti: con l’installazione di una piscina, la propria dimora viene resa ancora più piacevole e accogliente per un’estate da passare tra limitazioni e scarsa vita sociale.

Trend di mercato modificati dal Covid-19

Il mercato delle piscine aveva vissuto, così come molti altri comparti dell’economia italiana, una forte crisi nel 2008. Solo nel 2017 Assopiscine segnala un incremento nella produzione di piscine domestiche, sia pure con un trend più rallentato rispetto ad altri Paesi occidentali.

I player del settore sostengono con voce unitaria che però nel 2020 si è assistito a una crescita decisa delle vendite di piscine domestiche, nello specifico:

·       piscine interrate, con un andamento ottimo ma meno evidente, trattandosi di articoli impegnativi, legati anche ad iter burocratici autorizzativi

·       piscine fuoriterra, con un forte sviluppo: i fornitori hanno fatto fatica a soddisfare tutte le richieste

Ci si aspetta che anche nei prossimi 3-4 anni le vendite seguano questo trend positivo. Sempre più italiani quindi avranno una piscina privata da gestire, grande o piccola, ma sapranno davvero come comportarsi?

La salubrità dell’ambiente piscina è fondamentale

La qualità delle acque di balneazione, anche in un contesto domestico, è fondamentale. L’eventuale alterazione dei parametri chimici, fisici e biologici dell’acqua di piscina è considerato un fattore di rischio da monitorare: nella piscina pubblica il controllo è un obbligo di legge che spetta ai gestori, nel caso di quella domestica è una prassi che salvaguarda la salute di chi usufruirà dell’impianto.

Parametri chimici

La corretta manutenzione e pulizia della piscina è una misura utile per contenere il rischio chimico a livello accettabile.  I parametri primari da controllare sono:

·     pH: di per sé non ha una azione disinfettante, ma crea le condizioni ideali affinché la disinfezione sia efficace. Ogni acqua ha un valore naturale che varia da una regione all’altra, ed evolve in funzione delle intemperie, del numero di bagnanti, della vicinanza delle piante. Il valore ideale da mantenere è compreso fra 7,2 e 7,4. Questo intervallo permette di evitare l’ossidazione di elementi metallici, con acqua troppo acida, e di contro lo sviluppo di flora batterica e di alghe nel caso fosse basica. Un pH non ideale è soprattutto possibile fonte di fastidi agli occhi per i bagnanti.

·     Cloro: permette la disinfezione e la sanificazione della piscina, ma è bene non procedere alla balneazione se la concentrazione risulta eccessiva.

·     Alcalinità: la durezza dell’acqua e l’alcalinità hanno un forte impatto sulla manutenzione dei filtri, delle pompe oltre che sul pH stesso. Un livello ottimale di alcalinità è compreso tra 80 e 125 ppm, raggiungibile attraverso dei prodotti disponibili in commercio che ne aumentano o diminuiscono i valori in base al bisogno. La durezza invece riguarda la presenza di calcio nell’acqua. Livelli troppo elevati possono essere causa di incrostazioni e successivi malfunzionamenti del sistema. Il livello ottimale suggerito è compreso tra 175 e 300 ppm di Carbonato di Calcio, implementabile attraverso un incrementatore di durezza o viceversa.

·     Sali di alluminio e ferro: vengono utilizzati nei kit di trattamento per le piscine come flocculanti. La loro presenza non deve essere eccessiva ai fini di una corretta balneazione.

·     Nitrati: il loro incremento è direttamente correlabile all’azoto amminico (cioè all’inquinamento prodotto dal bagnante), quindi può segnalare la necessità di una migliore disinfezione o di un ricambio di acqua in vasca.

·     Ossidabilità: anche questo parametro può essere messo in relazione con lo stato di vecchiezza dell’acqua, ma più frequentemente è un indice di insufficiente funzionamento degli impianti di trattamento (in particolare della filtrazione).

Parametri fisici

Si tratta della misura del colore, della torbidità, dei solidi in sospensione. Sono parametri legati principalmente alla limpidezza dell’acqua, che attesta l’efficacia dei disinfettanti e nelle piscine pubbliche è anche un parametro di sicurezza (il bagnino riesce a individuare i bagnanti sul fondo della vasca).

Parametri microbiologici

L’acqua di balneazione può rappresentare una via di trasmissione di infezioni e malattie trasmesse da microrganismi che, in condizioni ambientali favorevoli, possono sopravvivere e moltiplicarsi. In genere si esegue la conta batterica e si analizzano eventuali microorganismi patogeni, come Escherichia coli, Enterococchi, Pseudomonas aeruginosa, Stafilococchi.

Prelievo in vasca o nell’acqua di immissione in piscina?

E’ sicuramente utile valutare l’esecuzione di due tipi di analisi:

·       Acqua di immissione in piscina: per essere sicuri che l’acqua utilizzata per il riempimento sia adeguata. L’analisi ci aiuta sia a capire se i valori possono destare preoccupazione (specie se non di acquedotto, spesso è acqua di pozzo), sia aiutarci a calibrare i trattamenti necessari (acqua dura o calcarea? Acqua con sospensioni terrose?)

·       Acqua della vasca: serve per capire se i trattamenti che stiamo applicando alla piscina sono corretti e se i valori chimici, fisici e microbiologici ci garantiscono una balneazione in tutta sicurezza.