L’importanza di analizzare le acque di pozzo
Avere un pozzo presso la propria abitazione comporta una serie di vantaggi, in particolare se si necessita di acqua per effettuare irrigazioni e annaffiature.
Perlopiù l’acqua di pozzo costituisce una fonte idrica aggiuntiva rispetto a quella dell’acquedotto, finalizzata proprio alle attività nei giardini e negli orti.
Il pozzo freatico e il pozzo artesiano
Le falde freatiche sono accumuli di acqua superficiali, che si formano grazie alla presenza di uno strato impermeabile sottostante. Non sono protette da possibili inquinanti provenienti dalla superficie. Per estrarre l’acqua e quindi realizzare un pozzo da una falda freatica è necessario un pompaggio, perché non c’è abbastanza pressione affinché l’acqua zampilli spontaneamente all'esterno.
Le falde artesiane invece sono situate solitamente a maggior profondità e delimitate da due strati impermeabili, uno sotto ed uno sopra. La falda quindi risulta maggiormente “protetta” dagli inquinanti provenienti dall'esterno. Nel pozzo artesiano le acque sotterranee riescono ad arrivare in superficie senza l’ausilio di alcun espediente tecnologico, solo grazie alla pressione della falda stessa.
Regole per i pozzi ad uso domestico
Il proprietario di un fondo ha facoltà, per gli usi domestici, di estrarre ed utilizzare liberamente, anche con mezzi meccanici, le acque sotterranee nel suo terreno, purché osservi le distanze e le cautele prescritte dalla legge.
I pozzi ad uso domestico non sono soggetti alla procedura della concessione e al pagamento del canone annuale, ma chi intende realizzarli deve inviare all’ente pubblico preposto una relazione, in genere compilata dal tecnico della ditta che esegue la perforazione.
La salubrità dell’acqua di pozzo
L’acqua dei pozzi privati non è sottoposta a controlli giornalieri come quella degli acquedotti pubblici, e da ciò deriva un potenziale rischio di inquinamento.
Può capitare infatti che, durante il loro percorso sotterraneo, le acque di pozzo subiscano delle infiltrazioni da parte di agenti inquinanti, microorganismi o sostanze chimiche che ne determinano alterazioni microbiologiche e chimiche.
Affinché questa acqua possa essere impiegata ai fini di irrigazione o per consumo umano, è necessaria una analisi chimico/fisica e microbiologica, per garantire che le caratteristiche siano compatibili con l’uso desiderato e che non vi siano rischi specifici per la salute di chi la utilizza.
Focus sulle possibili contaminazioni microbiologiche
Per capire se l’acqua di pozzo è contaminata dal punto di vista microbiologico si ricorre all’analisi di organismi indicatori, utilizzati per tenere sotto controllo le condizioni igieniche generali: la presenza di specifici batteri può infatti indicare igiene insufficiente e il rischio di contaminazioni.
Tra i parametri da tenere sotto controllo c’è la presenza di batteri coliformi ed enterococchi: i coliformi fecali (ed Escherichia coli in particolare) segnalano il rischio di una contaminazione fecale recente – in quanto non sono organismi che si adattano bene all’ambiente esterno. Gli enterococchi tendono a sopravvivere più a lungo nell’acqua rispetto ad E. coli e vengono pertanto usati per valutare nelle acque grezze la possibile presenza di patogeni fecali che resistono per più tempo.
Il conteggio delle colonie a 22°C è un indicatore che viene utilizzato non tanto per l'importanza dal punto di vista sanitario, ma per valutare se l'acqua è soggetta a contaminazioni di natura ambientale, a differenza del conteggio delle colonie a 37°C che può essere considerato un indicatore dei microrganismi non tipici della risorsa idrica e di un eventuale segnale precoce di inquinamento.
Nell’acqua generalmente viene effettuata anche la ricerca di Clostridium perfringens, normalmente presente nelle feci umane e di animali, anche se in minor quantità rispetto ad Escherichia coli.