Bevo l’acqua del rubinetto in piena tranquillità?
Indipendentemente dalle preferenze di tipo organolettico, d’abitudine o di comodità che possono portare a preferire l’acqua imbottigliata a quella di rubinetto, la problematica che solitamente ci poniamo riguarda la sicurezza di quest’ultima.
Acqua controllata dagli Enti Gestori
I gestori dei servizi idrici hanno l’obbligo per legge (D.Lgs. 31 del 2001) di controllare l’acqua distribuita nella rete cittadina, che quindi deve rispettare, quando erogata alle utenze, diversi parametri microbiologici e chimico-fisici che la rendono sicura per tutti gli utilizzi domestici, non ultimo quello dell’alimentazione umana. Analisi e controlli vengono eseguiti con frequenza giornaliera. L’acqua di rete è quindi controllata e sicura.
Al di là dei singoli contaminanti da monitorare ed elencati nel Decreto, l’approccio per la tutela della salute umana in tema di acqua potabile è molto cambiato negli ultimi anni: dal controllo siamo passati a una valutazione preventiva del rischio che si può riscontrare in ogni singola realtà territoriale, con le proprie caratteristiche e le proprie specifiche problematiche. Questo vuol dire non rincorrere a posteriori i problemi di inquinamento delle acque ma conoscere meglio le caratteristiche delle diverse filiere idropotabili in modo da prevenire eventuali episodi di contaminazione.
Questa strategia si chiama Water Safety Plan, piani di sicurezza dell’acqua, introdotti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità nel 2009 e adottati in Italia dall’Istituto Superiore di Sanità. I vari gestori del servizio idrico in Italia hanno già adottato i Water Safety Plan, che quindi hanno l’ulteriore valore aggiunto di ottimizzare il piano di analisi concentrandolo sui contaminanti effettivamente di interesse nella zona considerata, rendendo i controlli più efficienti ai fini della reale qualità dell’acqua erogata.
Attenzione al tratto contatore-rubinetto
Non è possibile comunque escludere che la qualità dell’acqua di rubinetto non sia stata compromessa da tubature vecchie o danneggiate nel tratto che va dal contatore all’erogatore di acqua in casa, serbatoi di accumulo non igienizzati, oppure da sporcizia accumulata nel tratto finale del rubinetto.
In questo caso il controllo attraverso le analisi potrebbe sfatare ogni dubbio.
Agevolazioni per i sistemi di filtraggio
C’è chi guarda con interesse alla recente Legge di Bilancio che per il 2021 prevede un credito d'imposta per l'acquisto di sistemi di filtraggio di acqua potabile. Il credito d’imposta è attribuito - dal 1 gennaio 2021 – anche ai privati, nella misura del 50% delle spese sostenute fino ad un ammontare complessivo non superiore a 1.000 euro per l'acquisto e l'installazione di sistemi di filtraggio, mineralizzazione, raffreddamento e/o addizione di anidride carbonica alimentare, miglioramento qualitativo delle acque destinate al consumo umano erogate da acquedotti.
Sicuramente una notizia interessante ma che per il pubblico più attento è meritevole perlomeno di una verifica della propria situazione specifica, sia in termini di qualità dell’acqua che esce dal proprio rubinetto che di effettiva convenienza. Un’analisi chimica e microbiologica che permetta di capire se ci sono problemi nel proprio sistema domestico - se così non fosse il filtraggio non sarebbe necessario – e una stima dei costi e dei rifiuti effettivamente prodotti - bottiglie di plastica vs bombole per la gasatura domestica - permetteranno di fare la scelta migliore.