Campionare e analizzare l’amianto per essere sicuri dei propri immobili

Campionare e analizzare l’amianto per essere sicuri dei propri immobili

L’amianto è stato un materiale largamente usato nell’edilizia e per questo si può trovare ancora in molti edifici – nel 2018 Legambiente lo segnalava più di 214.000 edifici privati: nel frattempo sono aumentati gli interventi di bonifica ma, visto anche l’evolversi delle tecniche di indagine, il bilancio finale potrebbe vedere un aumento di questi numeri nel 2021.

Come comportarsi in caso di sospetta presenza di amianto

Allarmarsi oppure disinteressarsi? La risposta giusta probabilmente è…essere consapevoli! Se si hanno dei sospetti di avere dell’amianto nei propri edifici o sulle coperture, meglio controllare, per decidere poi l’approccio migliore.

A seconda dello stato dei materiali, si può decidere per un incapsulamento, una messa in sicurezza che previene la dispersione delle fibre respirabili, oppure per una rimozione, soprattutto in caso di materiale friabile. La legge 257/92 con cui l'Italia ha messo al bando tutti i prodotti contenenti amianto, chiarisce anche chi deve comunicare la presenza del materiale: in caso di amianto floccato o in matrice friabile occorre fare comunicazione all’Azienda sanitaria competente per territorio, che a sua volta deve tenere un registro in cui annotarne la presenza.

Ci sono diverse regioni in Italia che hanno istituito anche l’obbligo di comunicazione dell’amianto compatto, come il fibrocemento (cemento amianto) presente nelle lastre di coperture, nelle tubazioni e in altri manufatti, oppure il vinyl-amianto, utilizzato nei pavimenti.

Dove è probabile trovare ancora amianto?

L’amianto può essere presente in stabili realizzati prima del 1992, in particolare dove si sia voluto rendere isolante e fono assorbente un edificio o parte di esso.

In molte regioni italiane sono ste emanate negli anni scorsi delle disposizioni che favoriscono l’autorimozione di piccoli quantitativi di materiale contenente amianto, che viene poi prelevato e correttamente smaltito dai gestori pubblici del servizio di raccolta rifiuti. Per grandi quantitativi o per avere assistenza sia nei passaggi burocratici che di rimozione ci si può in alternativa rivolgere a ditte specializzate. Gli oggetti o le superfici contenenti amianto non sempre sono immediatamente riconoscibili: se la rimozione può essere complessa, il campionamento per verificare l’effettiva presenza di amianto è più semplice e può essere eseguito in sicurezza anche da privati cittadini.

Campionamento in sicurezza

Per agire in sicurezza, anche se il prelievo da effettuare è veramente minimo – campioni quadrati da circa 5-10 cm – tutte le operazioni vanno svolte con gli opportuni accorgimenti. Per questo è necessario avere tutti i dispositivi di sicurezza opportuni e il materiale idoneo per l’imballo del materiale.

In particolare:

  • Tuta intera in tyvek, igienicamente adatta a questo tipo di operazione, chiusa ai polsi e alle caviglie, con cappuccio, in modo da proteggere la maggior parte del corpo
  • Calzari a perdere, per evitare depositi di fibre sulle scarpe
  • Guanti impermeabili a protezione delle mani
  • Mascherine con filtro antipolvere tipo P3, con penetrazione inferiore allo 0,05% (alta efficienza)
  • Occhiali o visiera per proteggere gli occhi

Meglio imballare il campione in un doppio sacchetto, con l’indicazione della sospetta presenza di amianto, per garantire la sicurezza anche degli operatori che si appresteranno ad analizzarlo.

La zona di prelievo si può proteggere con della colla vinilica o nastro adesivo per evitare la dispersione di fibre, e i dispositivi di protezione vanno tolti accuratamente e messi in un sacco chiuso per essere poi smaltiti.

Incentivi

Tra le agevolazioni a sostegno della rimozione amianto c’è anche il famoso superbonus 110%; anche se non espressamente esplicitato, rientrano nell’incentivo gli interventi funzionali al miglioramento energetico del condominio o dell’unità abitativa.

C’è poi la possibilità di contare la detrazione fiscale prevista dal bonus ristrutturazioni del 50%. Inoltre a livello locale, alcune regioni hanno stanziato fondi per la bonifica dell’amianto anche per i privati: tra queste la Lombardia.

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