Acqua potabile: un bonus per aumentare l’uso del rubinetto
Con la Legge di Bilancio 2021, diventata operativa dal 17 giugno, è stato attivato il “bonus acqua potabile”, un credito di imposta sulle spese sostenute per il miglioramento qualitativo delle acque per il consumo umano erogate da acquedotti.
L’agevolazione è rivolta a chi acquista e installa sistemi di:
• mineralizzazione
• filtraggio
• addizione di anidride carbonica alimentare
• raffreddamento
I beneficiari del bonus acqua potabile possono ricevere un rimborso pari alla metà della spesa sostenuta per acquistare questi sistemi.
L’obiettivo è quello di ridurre il consumo dei contenitori di plastica per l’acqua, proponendo sistemi che rendano quella del rubinetto più gradevole dal punto di vista organolettico. Proprio per questo motivo ENEA è stata incaricata di monitorare la riduzione del consumo di contenitori di plastica e di trasmettere il risultato al Ministero della Transizione Ecologica, dell’Economia e delle Finanze e dello Sviluppo Economico.
Acqua senza plastica: cosa ne pensano gli italiani?
Aqua Italia (federata Anima - Confindustria) ha condotto di recente una analisi sui consumatori di acqua di rubinetto. In effetti tra i motivi principali per cui il campione intervistato beve l’acqua del rubinetto c’è “l’attenzione all’ambiente” (24,8%), al pari con la “comodità nel disporne” (25%). Rispetto al ridotto consumo di plastica monouso si dimostrano particolamente sensibili i giovani tra i 18 e 24 anni rispetto alle altre fasce d’età.
I sistemi di trattamento dell’acqua la migliorano?
Secondo l’indagine, il 77,6% della popolazione italiana ha bevuto acqua del rubinetto (trattata e non) negli ultimi 12 mesi, con un tasso di crescita sul 2018 che sfiora il 4%.
Secondo il campione, “l’acquedotto comunale fa maggiori controlli sull’acqua rispetto ai produttori dell’acqua in bottiglia” (24%); si fa poi riferimento alla bontà dell’acqua, “la bevo perché è buona” (23,2%) ed al “minor costo rispetto all’acqua in bottiglia” (19,7%).
Il consumo quindi non sembrerebbe, stando a queste dichiarazioni, legato al fatto di poterla trattare installando apparecchiature specifiche per renderla più buona o più sicura, anzi, viene espressa anche una certa fiducia nei controlli degli Enti Gestori.
La salubrità dell’acqua di rubinetto
In merito alla preoccupazione degli italiani nei confronti della presenza di sostanze contaminanti nell’acqua del rubinetto, il 26,8% si è dichiarato estremamente preoccupato e il 62,6% abbastanza preoccupato.
Il primo dato è in calo di quasi 8 punti percentuali rispetto al 2018.
Sebbene i dati sulla qualità dell’acqua siano pubblici, dimostrazione di un controllo serrato da parte dei Gestori, in alcune zone d’Italia permangono delle problematiche: la Commissione europea ha recentemente deciso di deferire l'Italia alla Corte di giustizia per il mancato rispetto della direttiva sull'acqua potabile nella provincia di Viterbo, nel Lazio, dove "i livelli di arsenico e fluoruro" superano "i valori parametrici stabiliti".
Non si tiene conto però che, il più delle volte, l’acqua non controllata è quella che va dall’allacciamento domestico al rubinetto, dove tubature fatiscenti che potrebbero compromettere la qualità dell’acqua, indipendentemente dalla corretta gestione degli acquedotti.
Su queste problematiche non è detto si riesca intervenire correttamente attraverso uno dei sistemi di trattamento oggetto del Bonus 2021. L’analisi della propria acqua permette di scegliere nel modo più corretto.